Nasce a Brisighella nel 1958, dove vive e lavora. Si forma all'Istituto d'Arte per la Ceramica di Faenza, dove attualmente insegna. Perfezionati gli studi nella sezione di pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, nel 1987 è vincitore di un premio al 45° Concorso Internazionale della Ceramica di Faenza. Partecipa alla Biennale di Bologna nel 1988 ed è anche presente alla manifestazione Arte Fiera nella stessa città. Nel 1990 è invitato a partecipare alla mostra itinerante Con Fuoco. Ceramica Italiana, che si tiene tra Zurigo, Francoforte e Dusseldorf; nel 1992 vince il Primo Premio ex-equo all'International Cairo Triennal of Ceramics e viene invitato alla rassegna giapponese Ceramiche Italiane Contemporanee tenutasi ad Arita, a Shigaraki e a Tokyo. Nel 1992 viene invitato al National Museum of History di Taipei a Taiwan e nel 1993 è a Verona ad Abitare il Tempo dove ottiene, con due progetti grafici, una segnalazione al Concorso Internazionale L'Oggetto Neoeclettico. Nel 1996 partecipa al Secondo Certamen de Ceramica ad Avilès (Spagna), mentre nel 1997 allestisce al Circolo degli Artisti la personale La Rivolta degli Oggetti Parlanti ed è presente alla Biennale d'Arte di Romagna a Cesena; l'anno successivo espone a Deruta alla rassegna Nuove Generazioni. Nel 1999 è a Seul al Contemporary Ceramics Arts e nel 2000, sempre in Corea, partecipa alla mostra Fusion-Ceramics 21. Lo stesso anno ottiene il secondo premio alla Triennale Internazionale del Cairo, nel 2001 partecipa alle collettive allestite a Sesto Fiorentino e a Castelli, mentre nel 2002 espone in numerose rassegne a Faenza, in Grecia e alla Biennale de la Sculture et Ceramique a Mamer in Lussemburgo. Tra il 2003 e il 2009 continua la sua intensa attività espositiva, tra cui si segnalano le personali del 2007 a Bagnacavallo (Ravenna) e del 2008 in Giappone e presso l'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Di recente ha presentato l'opera Le Brocche per la Festa dei Ceri di Gubbio (2009) ed allestito una nuova personale a Torino (2010). Il suo astrattismo mira a decostruire l'opera, tracciando un percorso soggettivo attraverso i vari frammenti, nei quali i sottili giochi cromatici tra luce, ombra e forme generano sagome che ricostruiscono concettualmente il pezzo ceramico. La tridimensionalità e i forti colori si fondono per colpire e trasportale il fruitore in una dimensione più viva e autentica, quasi ardente ed abbagliante.