Massimo Luccioli vive e lavora a Tarquinia; scultore e pittore, attività dove predominano il segno e le sottili cromie, nella terracotta realizza anche opere di grandi dimensioni, assemblate a costruire una sorta di parete frontale, bidimensionale, dove i segni incisi, gli incavi più o meno profondi creano una superficie complessa, soggetta a variazioni di luce e di effetti cromatici, provocati dalla materia mossa e dalle colorazioni uniformi. Le sue terrecotte hanno qualcosa di antico (troppo spesso è stata ricordata l'origine etrusca di Luccioli tarquiniese), ma in realtà non vi è alcun riferimento formale o interpretativo: i suoi paesaggi sono astratti, ogni riferimento è puramente simbolico, tutto, nella sua pittura e nella sua scultura nasce dal disegno. Ricordo le prime opere che ho visto di Luccioli, inizio 2000, grandi fogli trattati ad olio dove i segni/disegno tracciavano una spazialità astratta, ritmica. A quell'epoca, o poco dopo, risale un suo grande rotolo "Elaborazioni sonore nel segno" presentato ad Artefiera di Bologna nel 2004, realizzato con la collaborazione di due musicisti, dove si sperimentava il rapporto tra le sequenze dei segni e le elaborazioni sonore.
Le vaselle che presenta in questa mostra sembrano raccogliere più che versare, hanno una forma a sacca, con le piegature e le giunture, quasi a contraddire il materiale con cui sono realizzate. Terrecotte a riduzione e ceramiche smaltate, dalle colorazioni chiare opache o scure profonde, brillanti o intense secondo i procedimenti usati, gli smalti, le cotture. Una forma originalissima per interpretare un contenitore che sembra destinato al pellegrino (sacca, bisaccia), che contiene in sé un liquido sacro.
Massimo Luccioli inizia la sua attività espositiva nel 1977 e da allora, all'interno di una ricerca coerente, sperimenta diverse modalità espressive passando dalla scultura in terracotta - "I Sentieri dell'Arte" galleria Rondanini, Roma 1992 - alla pittura " Storie di pittura" 46° Edizione Premio Michetti curata da Fabrizio d'Amico, Francavilla al mare 1994 - al bronzo "Bronzetto Italiano Contemporaneo" 47° Edizione Premio Michetti curata da Carlo Fabrizio Carli, Francavilla al mare 1995 - all'installazione (terracotta) "Wie die Blätter im wind" Galleria Brotundspiele, Berlino 2000 - fino alla grafia dei rotoli.
Con "Armonie", Museo Laboratorio Arte Contemporanea Università La Sapienza di Roma, curata da Emilia Jacobacci 2002 ed "Elaborazioni Sonore nel Segno" evento collaterale Artefiera di Bologna 2004 – Berlino, Istituto Italiano di Cultura 2004 – Venezia, Accademia di Belle Arti 2005 - "Elaboración sonora en el signo" Facultad de Artes y Letras, Universidad Habana, 2007, Luccioli compie un'ulteriore passo nello studio delle possibilità di creare un parallelo artistico tra la sua ricerca grafica e quella sonora.
Negli ultimi anni si dedica soprattutto a lavori in terracotta e su carta come in - Spazio e tempo dell'Evocazione, Centro di paleontologia vegetale della Foresta Fossile di Dunarobba comune di Avigliano Umbro (Tr), 2011, a cura di Mariano Apa – Lo Studiolo di San Girolamo, il Pellegrino del Dubbio, istallazione in terracotta, chiostro di San Salvatore in Lauro, Roma 2010 - Salone editoria dell'impegno, Grottaferrata 2011 a cura di Mariano Apa - « Lo scultore, la terra » a cura di Flaminio Gualdoni 2012, Archivio della Scuola Romana e Galleria M8, Roma - biennale d'arte ceramica contemporanea a cura di Manrica Rotili, Frascati 2012 - rassegna "Close Arts" al Museo Mineralogico Campano di Vico Equense a cura di Maria Teresa Annarumma.